Differenza tra mutuo a tasso fisso e tasso variabile




Forse non tutti sanno che esistono diverse tipologie di mutuo che è possibile contrarre in banca e che si differenziano a seconda dei tassi d’interesse applicati e per la durata dello stesso finanziamento. Vediamo, quindi, la differenza tra i vari tipi di mutuo a tasso fisso e a tasso variabile.

Mutuo a tasso fisso o tasso variabile: sì o no?

Quando si decide di stipulare un contratto di mutuo e non si sa bene quale tipo sia meglio scegliere, è meglio schiarirsi le idee e capire bene quante e quali tipologie di contratto di mutuo è possibile richiedere. Uno dei contratti più stipulati è il mutuo a tasso variabile: in questo caso, l’interesse e, di conseguenza, la rata mensile da pagare per estinguere il prestito non saranno sempre gli stessi, ma cambieranno di mese in mese.

Infatti, per questa tipologia di mutuo, l’importo della rata dipende direttamente dall’Euribor, ovvero dal costo medio del denaro che si scambia tra le banche europee. In genere, tale tasso varia tra il 2 e l’8%. Perché scegliere un mutuo a tasso variabile?

Può essere comodo contrarre un mutuo a tasso variabile proprio perché l’importo della rata oscilla, anche se ciò implica che, se i tassi europei diventano molto alti, anche la rata del mutuo aumenterà di molto. Per questo motivo, se si decide di contrarre il mutuo a tasso variabile, si consiglia di farlo solo se si può disporre di un certo reddito di sicurezza con cui poter eventualmente far fronte a variazioni anche notevoli dell’importo della rata.

Cambiare mutuo tasso fisso a tasso variabile?

Se si decide, invece, di stipulare un mutuo a tasso fisso, si deve tener presente che il tasso d’interesse sarà sempre lo stesso che viene determinato al momento di stipulare il mutuo, e rimarrà tale fino alla scadenza dello stesso. In genere, però,  il tasso fisso è sempre più alto di quello variabile.




Preferire il mutuo a tasso fisso può  consentire una migliore programmazione delle rate, ma risulta decisamente poco conveniente quando i tassi d’interesse europei diminuiscono. Inoltre, si tratta di un tipo di mutuo poco consigliato nel caso in cui si preveda di estinguere il proprio debito anticipatamente rispetto alla scadenza fissata.

Oltre al mutuo a tasso variabile e tasso fisso, esiste anche la possibilità di contrarre il mutuo a tasso misto, che rappresenta una soluzione di mezzo tra le due tipologie precedenti. In pratica, nel mutuo a tasso misto per i primi anni si tende ad applicare un tasso fisso, quindi, si applica un tasso variabile in corrispondenza di una data prefissata.

Il tasso fisso applicato cambia in base agli anni di mutuo previsti, così come anche l’importo delle rate si modifica durante il passaggio dal tasso fisso al variabile. Il mutuo a tasso misto, in genere, si stipula quando si pensa di riuscire a raggiungere una posizione economica migliore.

Per scegliere l’opzione migliore tra il mutuo a tasso fisso e quello a tasso variabile, bisogna valutare la propria situazione lavorativa, quindi il tipo di contratto di lavoro che si ha e la propria posizione economica, in modo da poter capire la somma mensile da poter destinare per la rata del mutuo.

Partendo da tali parametri è possibile riflettere sulle differenze tra i due tipi di mutui: il vantaggio del mutuo a tasso fisso è quello di riuscire a pianificare l’ammontare delle rate, però il mutuo a tasso variabile consente di avere rate più leggere, però bisogna tener conto che tali vantaggi cambiano rispetto ai vari enti erogatori del prestito, perché ogni banca presenta delle offerte diverse.