Richiedere il tfr in anticipo al datore di lavoro




Hai bisogno di richiedere il tfr in anticipo? Quella che un tempo veniva comunemente chiamata ‘buona uscita’, oggi si chiama Trattamento di Fine Rapporto, ovvero Tfr, che corrisponde alla liquidazione che il datore di lavoro rilascia quando è scaduto il rapporto di lavoro con un dipendente. Quando è possibile richiedere il Tfr in anticipo al proprio datore di lavoro?

Il Trattamento di Fine Rapporto, meglio conosciuto con l’acronimo Tfr, non è altro che la somma che un datore di lavoro corrisponde ai propri lavoratori allo scadere del rapporto di lavoro stesso, a prescindere dalla causa che provoca tale cessazione di lavoro: quindi, indipendentemente dal fatto che si tratti di licenziamento o di dimissioni, tale somma va corrisposta in ugual modo. Il Tfr corrisponde, quindi, a una sorta di accantonamento contabile che spetta al lavoratore che ha diritto a un importo pari a una mensilità del proprio stipendio.

Richiedere il tfr in anticipo

Tali importi vengono appunto accantonati e rivalutati al 31 dicembre di ogni anno, applicando un tasso fisso dell’1,5% oltre al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo calcolato dall’Istat. Dopo otto anni di lavoro sempre presso lo stesso datore, il dipendente può richiedere un anticipo sul Tfr, solo in alcuni casi specifici, ricevendone una somma pari al 70% della cifra accantonata.

Per poter chiedere il Tfr all’azienda è necessario essere in possesso dei requisiti minimi che danno il diritto a chiedere tale anticipo, inoltre bisogna presentare una richiesta scritta e tutta la documentazione relativa a tale richiesta. Come detto, per poter ottenere in modo anticipato il Tfr il dipendente deve avere alle spalle otto anni di servizio svolti presso lo stesso datore di lavoro, e l’anticipo  deve non solo contenersi entro il 70% della somma accantonata, ma deve essere contenuto anche nei limiti del 10% degli aventi titolo e del 4% del numero totale dei dipendenti per quelle aziende in cui lavorano almeno venticinque unità. Si tratta, inoltre, di una richiesta che può essere avanzata solo una volta durante il rapporto lavorativo, e che, per essere applicata, va avallata dal datore di lavoro stesso.




Quindi, per essere accettata la richiesta di anticipo del Tfr va giustificata. Per esempio, l’anticipo può essere chiesto  nel caso si debbano sostenere delle ingenti spese sanitarie per terapie o interventi cui il dipendente deve per forza sottomettersi e che siano riconosciuti dalle strutture pubbliche competenti. Si tratta di casi complessi, che risultano essere di notevole importanza medico-economica per cui vi è la necessità da parte del dipendente di sostenere tali spese attraverso l’anticipo del Tfr.

L’anticipo del tfr può essere richiesto anche nel caso di acquisto di prima casa per sé o per i figli: in questo caso andrà presentata al datore di lavoro apposita documentazione notarile, inoltre il diritto all’anticipo sussiste anche se è il coniuge del dipendente a procedere con l’acquisto della prima casa laddove  sia stata applicata la comunione dei beni.

È possibile richiedere l’anticipo tfr anche per sostenere spese durante congedi parentali o per formazioni del dipendete: tali congedi si richiedono per malattie dei genitori o dei figli, o per conseguire titoli di studio, o per partecipare ad attività formative extra aziendali. Congedi che non risultano essere pagati o soltanto in parte, ecco perché, nelle spese da sostenere durante tali periodi, possono essere calcolate anche quelle per il sostentamento del dipendente e dei familiari.

In questo caso specifico, l’anticipo tfr va dato insieme alla retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo di congedo. Come specificato, serve richiesta scritta in cui vanno inseriti i proprio dati, quelli del datore di lavoro e l’anzianità di servizio, inoltre bisogna specificare di non aver richiesto in altre occasioni l’anticipo sul Tfr e naturalmente dichiarare i motivi della richiesta.

Quindi, attenzione ai documenti da allegare dato che cambiano proprio in base ai motivi che hanno spinto alla richiesta dell’anticipo: per esempio, se l’anticipo serve per l’acquisto della prima casa, va allegato l’atto di compravendita o il compromesso, mentre se l’anticipo serve per le spese sanitarie vanno giustificate tramite certificazione medica.

Per legge, il dipendente ha diritto alla richiesta dell’anticipo sul Tfr e il datore di lavoro ad accordarla: il datore può rifiutare solo se si trova a dover estinguere altre richieste di anticipo che corrispondano a più del 4% dei suoi dipendenti.