Pensione anticipata calcolo anzianità
Tanto si è parlato in questi ultimi anni di riforma pensionistica e di pensionamento anticipato, soprattutto alla luce della crisi che da diversi anni sta mordendo l’economia italiana. La pensione anticipata è il trattamento pensionistico erogato dall’AGO e dai fondi sostitutivi ed esclusivi che può essere raggiunto al perfezionamento del solo requisito contributivo indipendentemente dall’età anagrafica del beneficiario.
Con decorrenza 1° gennaio 2012 i lavoratori dipendenti, autonomi, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 possono conseguire la pensione anticipata qualora abbiano maturato una anzianità contributiva pari a 42 anni ed un mese per gli uomini e a 41 anni ed un mese per le donne.
On-line esistono numerosi motori di calcolo per stimare l’ammontare della propria pensione e poter verificare personalmente i propri anni di contributi versati. I lavoratori privati, pubblici e autonomi sono divisi in tre gruppi in base all’anzianità maturata alla data del 31/12/1995:
Pensione anticipata
- almeno 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/2011 e contributivo per il periodo successivo;
- meno di 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/1995 e contributivo per il periodo successivo;
- zero contributi al 31/12/1995, l’assegno pensionistico sarà calcolato con il sistema contributivo, che si basa su quanto versato nel corso della vita lavorativa.
Nel 2015 le pensioni aumenteranno come segue:
Trattamenti minimi
Con l’incremento dello 0,30% l’importo del trattamento minimo sale da 500,88 a 502,38 euro al mese. Con l’aggiornamento Istat, sale anche l’assegno sociale, la rendita assistenziale corrisposta agli ultra sessantacinquenni privi di altri redditi, introdotta dalla riforma Dini (legge n. 335/1995) in sostituzione della “vecchia” pensione sociale: passa da 447,17 a 448,51 euro al mese. Per quanto riguarda la pensione sociale, ancora prevista per i titolari della stessa alla data del 31 dicembre 1995, raggiunge 369,62 euro al mese.
Sopra il minimo
Dato per scontato che l’indice d’inflazione si fermerà allo 0,30%, gli aumenti di gennaio 2015, saranno così articolati:
* più 0,30% (ossia l’aliquota intera dell’indice Istat) per gli importi di pensione mensile sino a 1.503 euro, tre volte il trattamento minimo di dicembre 2014;
* più 0,285% (95% dell’indice Istat) per gli importi compresi tra 1.503 e 2.004 euro;
* più 0,225% (75% dell’indice) per gli importi compresi tra 2.004 e 2.505 euro;
* più 0,15% (50% dell’indice) per gli importi compresi tra 2.505 e 3.006 euro.
Per le pensioni di ammontare superiore 3.006 euro
La rivalutazione sarà dello 0,1355%, (il 54% dell’indice Istat) e si fermerà comunque a 3.006: un aumento di fisso di 4,05 euro. Va precisato, sempre che ce ne fosse bisogno, che parliamo di cifre al lordo dell’Irpef.