Indennità di disoccupazione, calcolo e pagamento
Il sussidio di disoccupazione spetta a tutti quei lavoratori che son stati licenziati dalle aziende per problemi economici dell’azienda stessa o per crisi di mercato. Dal 1° maggio 2015 è in vigore la Naspi, la nuova indennità di disoccupazione che il governo ha destinato a coloro che hanno perso involontariamente il lavoro. Per rientrare nella fascia di coloro a cui spetta l’importo mensile, bisogna essere assicurati all’Inps da almeno due anni e avere totalizzato almeno 52 contributi settimanali nei due anni precedenti il momento di licenziamento o sospensione dal lavoro.
La richiesta d’indennità di disoccupazione va avanzata entro e non oltre 60 giorni dalla data del licenziamento o sospensione dal posto di lavoro. Per inoltrare tale richiesta è possibile rivolgersi direttamente ad un sindacato che provvederà a compilarla e ad inviarla direttamente, oppure si può provvedere autonomamente ritirando l’apposito modulo all’Inps o scaricandolo online dal sito www.inps.it. Subito dopo sarà bene rivolgersi presso il centro per l’impiego della propria città ed iscriversi alle liste di disoccupazione.
L’indennità non spetta se il rapporto di lavoro è terminato a causa di dimissioni o risoluzione consensuale e ne sono esclusi anche i seguenti casi:
– lavoratori che non abbiano provveduto a fornire ai centri per l’impiego la dichiarazione di “immediata disponibilità” allo svolgimento di attività lavorativa;
– extracomunitari con permesso di soggiorno stagionale;
– lavoratori iscritti nella gestione separata e con impieghi subordinati;
– lavoratori autonomi;
– lavoratori che presentano la domanda oltre il termine previsto.
La durata dell’indennità di disoccupazione viene rapportata alla contribuzione del lavoratore e va da un minimo di 18 mesi sino ad un massimo di 24 riservato a chi ha lavorato negli ultimi quattro anni.
Come si calcola l’indennità di disoccupazione?
L’importo mensile dell’indennità di disoccupazione viene calcolato dividendo il totale delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni per il numero di settimane di contribuzione. Il quoziente viene infine moltiplicato per il numero 4,33.
In ogni caso l’importo massimo mensile per la Naspi non potrà superare i 1300 euro, rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati intercorsa nell’anno precedente.
A partire dal primo giorno del quinto mese di fruizione dell’indennità, l’importo della naspi verrà ridotto progressivamente del 3% al mese a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione.
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