Quanto costa aprire una partita iva
Siete intenzionati a mettervi in proprio e dovete aprire la partita iva? Volete qualche informazione sui costi per iniziare questo percorso? Vediamo allora quanto costa aprire una partita iva.
Con questa breve guida avrete le risposte alle vostre domande.
Innanzi tutto prima di iniziare a spiegare quanto costa aprire una partita iva, è bene precisare che, per l’apertura della partita iva non è necessariamente implicato un dispendio di denaro contingente, anzi, con le nuove leggi esistono dei regimi differenti a seconda delle vostre esigenze specifiche.
Esistono due tipi di partita iva: quello a regime ordinario o quello con regime per i contribuenti minimi. I costi cambiano moltissimo a seconda che si aderisca all’uno o all’altro.
Quanto costa aprire una partita iva
Per quanto riguarda il regime dei minimi esistono numerosi vantaggi amministrativi e fiscali, ma occorrono alcune condizioni per poter accedere, vediamo quali.
Nel regime dei minimi è previsto il pagamento soltanto dell’INPS mentre IRAP IRPEF e IVA non andranno pagati. A fine anno si pagherà soltanto un’imposta sostitutiva sui redditi pari al 5%. Altro requisito indispensabile per entrare a far parte di questo regime è quello di avere guadagni che non superino i 30.000 euro annui.
Nel caso del regime ordinario, invece, le cose cambiano sostanzialmente. Iniziate comunicando online al Registro delle Imprese il codice ATECO (codice identificativo dell’ attività). Il Registro delle Imprese si occuperà di inviare la comunicazione sia alla Camera di Commercio che all’INPS.
A questo punto verranno recapitati direttamente a casa i documenti di apertura e il riepilogo contributivo INPS da seguire nell’anno. Svolgendo quest’operazione in maniera autonoma il costo di apertura della partita IVA ammonterà a circa 100 euro, tra bolli e carte varie, ora abbiamo un’idea più precisa di quanto costa aprire una partita iva.
Se invece decidete di rivolgervi ad un commercialista, la spesa sarà variabile dai 50 ai 150 euro in più. Chiaramente, in caso di regime ordinario, il costo da sostenere annualmente è più oneroso: ci sono i contributi INPS da pagare ogni mese, l’ IVA, l’ IRPEF e l’IRAP. La metà dei guadagni servirà a pagare tasse e contributi.